Manifesti cartacei vs digitale

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Manifesti cartacei vs digitale

Manifesti cartacei o il digitale?

All’origine del manifesto c’è la stessa parola latina che significa rendere evidente, far conoscere e rivelare.

Il manifesto è infatti lo strumento che fin dalla seconda metà del XIX secolo, attraverso una pubblica esposizione, faceva conoscere alle persone un’attività commerciale, un marchio o un evento ed in precedenza rendeva noto ai cittadini le leggi e gli avvenimenti importanti per una comunità.

In altre lingue come il francese, inglese e tedesco invece, con i termini affiche, poster e plakat si perde la complessità di significati del verbo manifestare ed invece prevale la modalità d’esposizione del manifesto, l’affissione pubblica.

 

La comunicazione moderna

Con l’inizio della produzione industriale in serie e l’aumento dei volumi di merci, si rese fondamentale l’ampliamento dei mercati per accrescere le vendite, quindi la necessità di promuovere i prodotti anche oltre i confini delle singole città.

In parallelo negli Stati moderni aumentava anche il grado di alfabetizzazione, fondamentale per la comprensione degli slogan e dei marchi che accompagnavano le immagini: era nata la comunicazione moderna!

I manifesti iniziano a tappezzare i muri delle città e sono trasportati in giro dagli “uomini sendwich”.

Inizialmente i manifesti sono solo in bianco e nero, poi il colore compare sulle locandine teatrali per poi diffondersi a macchia d’olio su tutti i manifesti.

Tutto questo era avvenuto a Parigi, fra le mani dei più importanti artisti di affiche, primo fra tutti Henri de Touluse-Lautrec, che pubblicizzava il Moulin Rouge, con le sue famose ballerine di can-can.

 

manifesti Lautrec

 

Da questo momento, artisti famosi e grafici pubblicitari talentuosi hanno dato forma e colore alla comunicazione di qualsiasi prodotto, compresa la fabbrica dei sogni, la cinematografia, dando colore alle stelle del cinema, che per molto tempo hanno recitato in bianco e nero.

 

manifesti Greta garbo

 

Il ruolo del manifesto nell’era del digitale

Ma nell’era del digitale ci può essere ancora spazio per questo tipo di comunicazione cartacea tradizionale?

Pare proprio di sì, dal momento che le affissioni dei comuni, piccoli o grandi che siano, continuano a comunicare le iniziative sulle loro plance comunali ed una città turistica come Rimini affida il buon esito delle sue stagioni estive ai manifesti di Cattelan su grandi cartelloni pubblicitari che campeggiano in punti strategici della città.

 

manifesti Cattelan

 

Lo stesso può dirsi sul fronte dell’imprenditoria privata, perchè ancora l’arte, la creatività e l’originalità sono i punti di forza di questo strumento comunicativo anche nell’era del digitale, quando sembra che non ci sia più nulla di nuovo da inventare.

 

economist

 

Nel 2014 in occasione delle elezioni a Potenza era stata creata una App chiamata “PotenzaVota” per presentare i candidati e le liste con l’intento dichiarato di:

“[…]superare una volta per tutte il manifesto cartaceo come strumento di comunicazione, perchè poco dinamico e molto invasivo per l’ambiente”, ma non ha avuto alcun successo.

Il paese non è ancora pronto per questo, infatti in occasione delle elezioni riemergono sempre dai magazzini comunali le place impolverate per le affissioni delle liste, il solito attacchino le copre di colla e ci attacca il manifesto, riproponendo gesti secolari.

 

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