Il catalogo aziendale cartaceo non è morto!
Il catalogo aziendale cartaceo, ma ancora? E’ la domanda che ti stai facendo… e stai pensando:
Ma oggi si fanno solo cataloghi digitali, così spendo meno e li mando ai miei clienti con un click della posta elettronica, quindi non ho neanche le spese postali!
Sei proprio sicuro di spendere meno a realizzare un catalogo digitale e che la tua email sarà letta dal destinatario e che il tuo catalogo digitale allegato alla posta elettronica sarà sfogliato?
Adesso dirai:
Ma tanto anche il catalogo cartaceo non è detto che sia sfogliato!
Dipende da molti fattori è vero, ma se ti viene consegnato in fiera, personalmente oppure se ti arriva per posta, almeno una sfogliata, anche veloce, scommettiamo che la darai?
Il catalogo digitale deve essere studiato, curato, accattivante, colorato, che colpisca, insomma le stesse cose che devi fare per un catalogo cartaceo.
Ti sei mai chiesto perché quando vai a comperare un auto nuova ti danno sempre il catalogo cartaceo per vedere il modello, le specifiche e i colori della carrozzeria e degli interni? Sono antiquati forse? Preferiresti che te lo mandassero per posta elettronica?
Il catalogo cartaceo è ancora uno strumento di marketing fondamentale
In vari nostri articoli abbiamo già spiegato come il catalogo cartaceo sia ancora uno strumento fodamentale di marketing anche per il mondo frenetico della moda, quello che più di tutti i settori ha necessità di tempistiche brevissime di realizzazione, e come sia tutt’altro che morto. In particolare alcuni famosi stilisti, come Dolce&Gabbana stanno tornando a puntare sul cartaceo per tutta la loro comunicazione.
Nella sua intervista Gabbana ha detto:
In un mondo sempre più globalizzato, esprimere la nostra unicità è diventato sempre più importante. Spiegare la nostra identità in questo modo è possibile solo attraverso la carta stampata.
Cos’è un catalogo oggi e perchè si deve fare ancora cartaceo
Cos’è un catalogo lo abbiamo già spiegato in un precedente articolo, ma è importante ribadirlo qui, perché se guardiamo la definizione di catalogo troviamo che è un:
Elenco ordinato e sistematico di più oggetti della stessa specie, come libri, opere d’arte, prodotti artigiani o industriali, ecc. con le indicazioni atte a individuarli e talora, come nei cataloghi di vendita, con il prezzo segnato.
Oggi questa definizione non corrisponde più ai cataloghi che vediamo, siano essi digitali o cartacei, di moda, di mobili, di ceramiche, di automobili, del fashion o di qualsiasi altro prodotto industriale, perchè oggi la prima impressione è quella che conta.
Si deve attirare l’attenzione dell’acquirente con il design, la grafica, il colore, i contenuti questo vale per il mondo digitale e per quello reale ovvero del cartaceo, ma se ci troviamo nel mondo reale abbiamo uno strumento in più che è la carta, quindi oltre agli stimoli visivi e cognitivi andiamo a colpire anche il tatto e in certi casi addirittura l’olfatto!
Gli stimoli sensoriali della carta: tatto e olfatto
Non ti è mai capitato di doverti lavare le mani dopo aver letto un quotidiano, perchè erano diventate tutte nere per l’inchiostro?
Questo ovviamente è un effetto sgradevole della stampa su carta e uno dei motivi per cui potrebbe essere più comodo leggere il tuo quotidiano preferito online, ma quando leggi un fumetto oppure una bella rivista patinata, la sensazione è piacevole e non li sostituiresti mai con delle versioni digitali.
Non ti è mai capitato di annusare un libro nuovo o antico oppure di sentire l’odore acre della stampa di un giornale?
Certo non è una novità, ma lettura delle informazioni e dei contenuti si trasformeranno sempre di più in esperienze sensoriali e maggiori sono i canali sensoriali utilizzati, maggiori sono le informazioni che i lettori si ricorderanno, questo quindi vale anche per le tue comunicazioni di marketing.
Una corretta scelta del tipo di carta diventa quindi fondamentale per la percezione al tatto del tuo catalogo.
E per l’odore, come si può fare? Già da tempo esistono oli profumati che vengono incapsulati in minuscoli capillari e mescolati all’inchiostro di stampa: con la pressione delle dita o lo strofinamento della carta le capsule si rompono rilasciando la fragranza e la sua intensità può essere regolata mediante la quantità di capillari inseriti.
Pensa a quante possibilità d’impiego ci possono essere:
- Il catalogo di moda con il profumo del brand
- I biglietti di Natale con l’odore dell’abete
- I biglietti d’auguri con il profumo dei fiori
- I libri di cucina che sprigionano l’odore di pane, di cioccolata, di piazza
- Il catalogo di una marca di automobili con l’odore dell’auto nuova
(photo in evidenza J. Zamora da Unsplash)
Per il tuo prossimo catalogo
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